domenica, maggio 28, 2006

partire è un po' morire?

domani parto. questa mattina presto ho preso la bicicletta e pedalato per le vie del centro della mia città. piano piano, guardandomi intorno, poi più forte, in salita. frenato e accellerato. guardato tanto.

la mia città profuma. di gelsomini. un profumo forte che viene dai portoni, da dietro i muri dei giardini. la mia città profuma e io non me ero mai accorta.

questa mattina presto mentre pedalavo pensavo che la felicità profuma di gelsomino e che partire mi fa venire voglia di restare.

lunedì, maggio 22, 2006

vivere con lentezza

da un paio di giorni sono senza ADSL. forzata alla connessione via modem interno. sono impaziente.

nel giardino davanti al mio ufficio c'è una tartaruga che gioca con un pallone. ogni mattina lo stesso rituale. dà piccole testate alla palla per farla avanzare in una direzione. poi le gira intorno e ricomincia in un' altra direzione. avanti e indietro con meticolosa precisione. ogni mattina sullo stesso prato.

domenica davanti alla finestra della mia camera avevano apparecchiato tavoli bianchi nel parco del collegio. ho guardato rapita le tovaglie bianche e i bicchieri di cristallo, i camerieri che si muovevano sul prato ad apparecchiare per il pranzo.

nel giardino botanico dietro casa mia ho passeggiato tra le rose in esposizione con i tempi lenti della mia amica incinta. poi nel cortile abbiamo tirato fuori tavolo e sedie e cenato all'aperto. il gatto del vicino è venuto a strusciarsi sulle caviglie. quando si è fatto troppo buio abbiamo acceso le candele.

tra una settimana parto e vado nei balcani.

giovedì, maggio 18, 2006

il vicino-perfettino e l'amica-pollice-verde. ovvero come avere un terrazzo fiorito e vivere felici



il vicino-perfettino sale da me a recuperare la fidanzata rimasta chiusa fuori di casa e in asilo politico ai piani alti. entra, bacia distratto la poveretta dimenticata e va spedito sul terrazzo. dice: "voglio controllare quante piante ti sono morte, di quelle che ti ho aiutato a portare di sopra" . dice: "tutte, immagino".



il vicino-perfettino ignora l'esistenza dell'amica-pollice-verde. l'amica-pollice-verde passa un paio di volte all'anno. di solito in coincidenza con la primavera o con casi gravi di disastro ecologico sul terrazzo. salva piante prossime al suicidio. consiglia vegetali che non muoiono neanche se gli spari. ride quando manifesto voglia di gardenia ("la gardenia? tu? ma siamo seri! non ti sopravviverebbe una settimana").infila le mani nella terra. prende in mano le cesoie. spruzza. innaffia. concima. pota. noi le stiamo intorno in religioso silenzio. pronti a soddisfare ogni sua più piccola richiesta. spostiamo vasi. aggiungiamo terra. a volte prendiamo appunti. alla fine siamo rumorosamente e goffamente grati. promettiamo di non farlo più. l'accompagniamo alla porta con ripetuti inchini. lei di solito esce piangendo. e no. non è per la commozione dell'intervento salva vite. bensì banale allergia. l'amica-pollice-verde è allergica al gatto.

martedì, maggio 16, 2006

posti che mi piacciono

ieri: io non sono una tipica lombarda che ha passato tutte le estati della sua infanzia nel ponente o levante ligure. io sono figlia di un padre che caricava tutta la famiglia e partiva per la montagna. un mese. con una valigia piena di maglioni e gli stivali di gomma per andare a funghi. tutta la famiglia non aveva scelta. la vacanza era montagna. punto.


oggi: alla ricerca del mio posticino del cuore al mare, a due ore di treno dalla mia città, mi sono imbattuta in Varigotti. sono scesa dal treno a Finale e preso un bus e sono arrivata all'albergo. lì ho capito che avevo trovato il posto speciale dove scappare quando ho poco tempo a disposizione e voglia e bisogno di tirare il respiro. ho trovato un alberghetto piccolo in un borgo piccolo. un albergo con una terrazza che dà direttamente sulla spiaggia, dove fai colazione davanti al mare con la musica classica come sottofondo e la focaccia nel cestino del pane. e poi puoi sceglere se spostarti pigramente sulla sabbia, dove ti aspetta il tuo ombrellone e il tuo sdraio, o stare semplicemente lì sulla terrazza a leggere.
il giorno della partenza ti fanno ugualmente usare la spiaggia dell'albergo e prima di riprendere la via di casa puoi farti una doccia calda e cambiarti, così poi in treno o in macchina non sei piena di salsedine che tira la pelle per ore.
domani: io ci torno


da segnare sul taccuino degli indirizzi:
Hotel Miramare
via Aurelia, 66
Varigotti

giovedì, maggio 11, 2006

miro mare

il pareo è sul terrazzo ad asciugare. quello tinto con colori naturali preso al banchetto del mercatino del biologico. che ogni volta che lo lavi perde tre tonalità di colore. era blu. adesso non saprei. forse tinta cipria? appunto: comprare nuovo pareo blu, da mettere accanto a quello giallo che ho acquistato l'anno scorso ai saldi, a quello rosso che ho regalato alla mamma e che mi è tornato indietro, a quello nero che non mi serviva proprio ma che ho comprato lo stesso alle Tremiti perchè era l'unica ma proprio l'unica cosa che si poteva comprare. a parte i capperi. comprati anche quelli.

ho controllato il livello nei tubetti delle creme solari dell'anno scorso. ok. lo so. lo so. da un anno con l'altro perdono di efficacia. ma che ci posso fare se l'anno scorso sono andata in vacanza in Thailandia durante la stagione delle pioggie? in effetti di crema solare lì ne ho usata pochina. dovevo spargerla forse per la giungla? o per le strade di Bangkok? e cosa ci posso fare io se poi, tornati dalla Thailandia, siamo andati in montagna e lì ci sono stati temporali su temporali e noi siamo stati rintanati in casa a cucinare patate al forno e a bere vini valtellinesi?

ho lì fresco e croccante da iniziare l'ultimo romanzo di camilleri. che in spiaggia ormai è una tradizione. e devo leggerlo ad alta voce all' amica-magda. che anche questa ormai è una tradizione.
ho la compilation per l'i-pod. che ho intenzione di cantare, attenti voi in liguria. tappatevi le orecchie.
ho le ciabatte infradito con le perline. quelle infradito senza.
ho il cappellino con i fiori.
ho il costume che si mette di qua. ed è un colore. ma anche di là. ed è un altro colore.

se non si è ancora capito, qui domani si va la mare. varigotti. io e l'amica magda. hotel sulla spiaggia, mica pizza e fichi.
tutto pronto e via. un unico dubbio mi attanaglia: la borsa di paglia rosa che ho comprato al mercatino di Nizza la porto o non la porto?

martedì, maggio 09, 2006

l'amico-blogger

ho un amico blogger. che è anche un ex collega. che si occupa di comunicazione. che abita nella mia città. che fa il papà. e vive nel paese delle meraviglie. che scrive racconti per bambini. e vince il primo premio. che suona il pianoforte. jazz. ma anche altro. che sabato suonerà in un posto a pavia. una lettura musicata. per la presentazione di un romanzo. e sarà presente l'autore.
ho un amico blogger ma definirlo solo così mi pare riduttivo.


da andare ad ascoltare:

Mi mangiassero i grilli
Lettura musicata di alcuni passi del romanzo di Andrea D’Agostino.

Sabato 13 maggio, ore 18.30
Osteria Sottovento
Via Siro Comi 8
Pavia

martedì, maggio 02, 2006

crepi l'avarizia!

ogni città di provincia, si sa, ha il suo bel festival di questi tempi. letteratura qui, filosofia là, il festival delle idee, questo e quell'altro e chi più ne ha più ne metta. (pavia no, neh? organizzare qualcosa qui pare brutto, vero? meglio astenersi. chissà mai che alla cittadinanza gli pigli un colpo dalla sorpresa).





a lodi una rassegna celebra i sette peccati capitali. uno per anno. quest'anno dieci giorni dedicati all'avarizia. che poi tanto avari non sono. che c'è moni ovadia, c'è il CSI di tarantino, c'è i laboratori e la degustazione del tè e il bookcrossing e poi e poi... e poi c'è anche (ma dovrei dire soprattutto) il fidanzato-filosofo che fa l'ospite parlante venerdì 5 maggio e porta in tournée la sua balzana idea di un reddito per tutti.
io ci vado e anche voi siorri e siorre accorrete numerosi.


da vedere/partecipare/fare:

I sette peccati capitali
Edizione 2006: Crepi l'avarizia!
Lodi 4-14 maggio
www.settepeccaticapitali.com

lunedì, maggio 01, 2006

my favorite things: matinée

domenica pomeriggio a teatro. al carcano c'è l'antigone diretta e interpretata da giulio bosetti. la sala è gremita di signore milanesi dai capelli turchini. vecchi signori distinti si aggirano brandendo bastoni come fossero scettri. ce n'è persino uno con i pantaloni tartan. mi interrogo se stiamo abbassando troppo l'età media e se questo rovina in qualche modo la foto di insieme. comincio a pensare che ci deve essere un'estetica dello spettacolo pomeridiano nei teatri milanesi. soprattutto in certi teatri milanesi. ma poi lo spettacolo inizia e non mi preoccupo più. all'uscita in scena di lui, del bosetti-creonte, il teatro freme. le signore dai capelli turchini si danno di gomito ed è tutto un sussurare "l'è lù, l'è lù, l'è il bosetti". io mi innamoro del bosetti, il fidanzato-filosofo si indigna contro chi ha la tosse a teatro e osa non soffocare per amor dell'arte, l'amica-pancia inizia per la prima volta una frase con: "nella mia condizione..."
prima di entrare a teatro, rigorosi alla liturgia, facciamo un salto in pasticceria. e fedele al copione mi sorpendo a ordinare: "cameriere, caffè e bignè" diamine, stiamo per assistere a un matinée.


da vedere:
Antigone
di Sofocle
Compagnia del Teatro Carcano
fino al 14 maggio