sabato, giugno 30, 2007

Ankara on the rocks

cercasi appartamento in uptown Ankara. zona Sheraton Hotel, per l'appunto. un po' Beverly Hills ma con un vago olezzo di kebab. siamo io, un ragazzo macedone, un polacco e un signore bulgaro che conosco da tempo. una strana convivenza, a pensarci bene. io e il ragazzo polacco discutiamo sulla necessità di avere l'aria condizionata o no. il macedone vuole il wireless. il bulgaro fuma. l'agente immobiliare è elegante e gentile. la casa da affittare orribile e cara.
stiamo allo Sheraton, deciso.
per festeggiare beviamo raki e mangiamo pizza turca in un ristorante con giardino dove i camerieri ti ossessionano versandoti acqua ogni cinque minuti. noi intanto parliamo ameni dei bei vecchi tempi andati.

c'e' vento e fresco stasera e domani devo lavorare. nel tardo pomeriggio ricevo una mail dall'alto che mi ordina : "Dovresti riposare domenica. Ai bordi della piscina, con una bibita fresca e grandi occhiali da sole"
che dire?
primo: non ci sono più i capi di una volta.
secondo: devo comprare un paio di enormi occhiali da sole. ordini dall'alto.

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venerdì, giugno 29, 2007

La mia vita allo Sheraton Hotel (parte prima)

sono seduta sul letto della mia stanza al settimo piano dello Sheraton Hotel. Ankara, Turchia. ho il mio Mac sulle ginocchia e una password per il libero accesso a internet che scade a mezzanotte.

ogni sera quando entro in stanza trovo un dolcetto turco sul comodino e una bottiglietta d'acqua omaggio dell'hotel. in bagno sali da bagno azzurrini e prodotti in taglia mignon che medito di infilare tutti nel beauty prima di andare via. un accappatoio bianco e morbido e un invito a comprarselo, se piace. il rumore discreto e monotono dell'aria condizionata.

la televisione offre canali e film a richiesta. impiego un po' a capire come funziona la selezione. medito di leggere le istruzioni. ci sono istruzioni per tutto in questa stanza: come ordinare la cena in camera, come chiamare il servizio lavanderia, come prenotare un autista che ti porti all'areoporto...
infine capisco e scelgo rai2. guardo il tg che lì a casa sono le 20:30 e qui siamo un'ora avanti. ho voglia di sentire parlare italiano dopo una settimana passata a parlare inglese con una babele di colleghi.

il mobile bar mi guarda con i suoi lucidi bicchieri da whisky. sarei tentata di prepararmi un gin tonic se non fosse così oltraggiosamente caro anche solo pensare di aprire il mini bar.
ma vuoi mettere la scena? io, in accappatoio bianco, un cocktail in mano a guardare dalla finestra le luci della città?

sembra che vivrò un mese allo Sheraton. stay tuned.

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lunedì, giugno 18, 2007

Parenti serpenti? Cenate coi vicini.

a Parigi sono all'ottava edizione e la chiamano la fête des voisins. da Parigi si è anche diffusa in altre città del nord Europa e non solo. si riuniscono l'ultimo martedì di maggio e hanno tanto di sito.

noi la chiamiamo la cena del cortile. portiamo in cortile tavolo e sedie dalla casa del vicino-perfettino e allestiamo il banchetto condominiale. basta che sia bello e che non ci siano (troppe) zanzare. una serata di inizio estate e una di quasi autunno. il resto viene da sè. le sedie spaiate che più spaiate non si può. candele e lanterne. menù improvvisato e vino buono. tovaglia di stoffa e bicchieri del servizio buono. il cortile si illumina e chiacchiera, poi prima di mezzanotte si sparecchia e tutto torna come prima. come la carrozza-zucca di Cenerentola.

ieri sera menù a base di funghi e focaccia portata in mattinata dal mare e torta salata che tutta la scala profumava ancora. tradizione vuole che si finisca con lo zabaione, quello vero, della gelateria che lo fa più buono in città.
piani quinquennali di gestione del giardino e vicino semi-sbronzo già al terzo bicchiere fanno parte di un consolidato copione.

PS sembra proprio che l'anno prossimo in giardino pianteremo angurie

lunedì, giugno 11, 2007

web 2.0

non riesco ad appassionarmi ad anobii, ma ci provo. manifesto invece una certa preoccupante attrazione per twitter.
e questo malgrado i due tecnosauri con i quali ho la sventura di dividere l'ufficio.

venerdì, giugno 08, 2007

"alla faccia delle rughe" è sempre meglio che "una faccia con le rughe"

questa sera ho ricevuto un regalo di compleanno.
considerato che il mio compleanno è stato alla fine di marzo, mi sento di dire che sto invecchiando con lentezza


UPDATE: più tardi in serata katia mi manda una foto di me. sorrido e strizzo gli occhi in una giornata di pieno sole. la foto è presa da vicino e io lo vedo. un ventaglio di rughe ben disegnate e alle quali non avevo MAI nemmeno pensato e che parte a raggiera ai lati dei miei occhi. rughe d'espressione, si dirà. rughe tout court, dico io. dice il fidanzato-filosofo: "era una bella giornata di sole e tu eri felice". la versione che preferisco.

giovedì, giugno 07, 2007

la tv fa bene alle mamme

passo davanti a una piazzetta di ritorno dal lavoro. sono le sei e mezza. una mamma cerca di racimolare i suoi due figlioli che scorrazzano liberi e felici. "bambini, è tardi, andiamo a giocare a casa" tenta con voce sorniona la madre che ha la faccia stanca. i ragazzini nicchiano e reclamano. soprattutto non accennano a muoversi. l'impresa sembra difficile. a un osservatore esterno potrebbe sembrare disperata. ma la madre è strategica. la madre lo sa. gioca le armi pesanti, le sue armi migliori, proprio a fine giornata quando, lo sente, è incauto perdere tempo prezioso.
in mezzo alla piazzetta, le mani stancamente appoggiate sui fianchi, la madre resta in silenzio per un breve momento, sospira, per un istante sembra vacillare, ma subito lucida e spietata attacca: "bambini, andiamo a casa a guardare i Power Rangers".
in un attimo la piazzetta si svuota.


la mia vita su Skype

Amica: devo farti una domanda importante
Miro: …
Amica: orlo a nuovi pants neri Patrizia Pepe attillati gamba dritta
Miro: la domanda?
Amica: lungo o corto? io quasi sempre tacchetto
Miro: lungo
Amica: dici? uhm...
Amica: corto?
Miro: lungo anche se rischi pestaggio bordo
Amica: lungo ma non troppo. lungo ma non pesta
Miro: democristiana ma efficace
Amica: mi hai convinta
Miro: posso mettere questa conversazione sul mio blog?
Amica: la trovi così interessante?
Miro: trovo il mio blog particolarmente vuoto
Amica: va bè

(passa qualche minuto, l’iconcina dei Skype ricomincia a ballare sullo schermo)

Amica: non è che mi dici di farlo lungo perchè pensi che io sia OVERAGE?
Miro: mi sfugge la correlazione
Amica: o magari troppo bassa
Miro: ti chiamo stasera e definiamo vicenda orlo?
Amica: nonvedol'ora

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