domenica, ottobre 08, 2006

Cronaca di un ordinario Election Day

ieri ci sono state le elezioni qui in Lettonia.
esco nel primo pomeriggio per andare a vedere un paio di seggi con una collega.
nel primo seggio vediamo un gruppo di ragazzi vestiti da chirurgo, ordinatamente in fila per prendere la scheda elettorale. sono cinque o sei, mascherati dalla testa ai piedi. hanno baschina da chirurgo, mascherina e guanti, tutto incluso. sembrano pronti per entrare in sale operatoria. e invece prendono la scheda elettorale e votano. poi escono e si fanno fotografare, da noi e da un fotografo li' presente. ci avviciniamo e gli chiediamo il significato della mascherata. ci speghiano che no, non sono veri chirurghi appena usciti dall'ospedale, ma che sono cosi' abbigliati per una forma di protesta. il chirurgo taglia i corpi, loro vogliono tagli alle spese.

nel secondo seggio una bambina non vuole farsi fotografare. entra ed esce dalla cabina elettorale. scosta la tenda per guardare la mia collega che la punta con l'obiettivo. subito si ritira. alla fine riusciamo a rubare una bella foto. la bambina guarda una signora seduta che a sua volta la fissa. hanno la faccia seria tutte e due.

arrivo in ufficio alle quattro passate, giusto in tempo per mangiarmi un chicken burger che avevo ordinato all'ora di pranzo e che trovo sulla scrivania solo ora. freddo. nel frattempo qualcuno si e' finito le mie patatine fritte.
qualcun'altro si lamenta del mio essere italiana e mangiare schifezze. e' la prima volta che mi colgono in fallo e ne approfittano. ora, dicono, possono ordinare cappuccino dopo pranzo o cena senza che io gli faccia la solita ramanzina. messa alle strette accetto l'accordo. possono ordinare tutti i cappuccini del mondo d'ora in poi, ma gli spaghetti col cucchiaio mai e poi mai.

domenica, ottobre 01, 2006

Domenica mattina



E' da due settimane che sono a Riga, Lettonia. due settimane di lunghe e indaffarate giornate in ufficio, serate nella citta' vecchia a cercare un ristorante dove sfamarsi, una gita domenica scorsa alla citta' termale di Jurmala sulla costa, a mezz'ora dalla capitale.

Oggi invece ho gironzolato. ho cominciato la giornata con un capppuccino gigante e una enorme fetta di torta in una delle tante pasticcerie-caffetterie che sono un po' ovunque qui a Riga. questa in particolare era nel mio quartiere, che poi e' il quartiere dei palazzi Art Nouveau, o meglio Jugendstil come dicono qui. un'infilata di facciate decorate e palazzi ben tenuti e tanti turisti con macchine fotografiche potenti e nasi all'insu'.
c'era il sole stamattina e le fotografie venivano bene. io, seduta a un tavolino della caffetteria, bevevo il mio cappuccio avvolta in una morbida coperta di pile, che i caffe' forniscono alla clientela che vuole starsene all'aperto.

poi passeggiata in centro a vedere, stavolta con la luce del giorno, la vecchia Riga un po' bomboniera, un po' scandinavia, un po' russia.
mi do' allo shopping. compro pane di segale e qualche dolcetto, muffole di lana decorate a mano. mi fermo a guardare le bancarelle con l'ambra e quelle che vendono ai turisti le matrioska, il souvenir russo per eccellenza. torno a casa con il tram.
e sono contenta. finalmente ho visto Riga.