Cronaca di un ordinario Election Day
ieri ci sono state le elezioni qui in Lettonia.
esco nel primo pomeriggio per andare a vedere un paio di seggi con una collega.
nel primo seggio vediamo un gruppo di ragazzi vestiti da chirurgo, ordinatamente in fila per prendere la scheda elettorale. sono cinque o sei, mascherati dalla testa ai piedi. hanno baschina da chirurgo, mascherina e guanti, tutto incluso. sembrano pronti per entrare in sale operatoria. e invece prendono la scheda elettorale e votano. poi escono e si fanno fotografare, da noi e da un fotografo li' presente. ci avviciniamo e gli chiediamo il significato della mascherata. ci speghiano che no, non sono veri chirurghi appena usciti dall'ospedale, ma che sono cosi' abbigliati per una forma di protesta. il chirurgo taglia i corpi, loro vogliono tagli alle spese.
nel secondo seggio una bambina non vuole farsi fotografare. entra ed esce dalla cabina elettorale. scosta la tenda per guardare la mia collega che la punta con l'obiettivo. subito si ritira. alla fine riusciamo a rubare una bella foto. la bambina guarda una signora seduta che a sua volta la fissa. hanno la faccia seria tutte e due.
arrivo in ufficio alle quattro passate, giusto in tempo per mangiarmi un chicken burger che avevo ordinato all'ora di pranzo e che trovo sulla scrivania solo ora. freddo. nel frattempo qualcuno si e' finito le mie patatine fritte.
qualcun'altro si lamenta del mio essere italiana e mangiare schifezze. e' la prima volta che mi colgono in fallo e ne approfittano. ora, dicono, possono ordinare cappuccino dopo pranzo o cena senza che io gli faccia la solita ramanzina. messa alle strette accetto l'accordo. possono ordinare tutti i cappuccini del mondo d'ora in poi, ma gli spaghetti col cucchiaio mai e poi mai.
esco nel primo pomeriggio per andare a vedere un paio di seggi con una collega.
nel primo seggio vediamo un gruppo di ragazzi vestiti da chirurgo, ordinatamente in fila per prendere la scheda elettorale. sono cinque o sei, mascherati dalla testa ai piedi. hanno baschina da chirurgo, mascherina e guanti, tutto incluso. sembrano pronti per entrare in sale operatoria. e invece prendono la scheda elettorale e votano. poi escono e si fanno fotografare, da noi e da un fotografo li' presente. ci avviciniamo e gli chiediamo il significato della mascherata. ci speghiano che no, non sono veri chirurghi appena usciti dall'ospedale, ma che sono cosi' abbigliati per una forma di protesta. il chirurgo taglia i corpi, loro vogliono tagli alle spese.
nel secondo seggio una bambina non vuole farsi fotografare. entra ed esce dalla cabina elettorale. scosta la tenda per guardare la mia collega che la punta con l'obiettivo. subito si ritira. alla fine riusciamo a rubare una bella foto. la bambina guarda una signora seduta che a sua volta la fissa. hanno la faccia seria tutte e due.
arrivo in ufficio alle quattro passate, giusto in tempo per mangiarmi un chicken burger che avevo ordinato all'ora di pranzo e che trovo sulla scrivania solo ora. freddo. nel frattempo qualcuno si e' finito le mie patatine fritte.
qualcun'altro si lamenta del mio essere italiana e mangiare schifezze. e' la prima volta che mi colgono in fallo e ne approfittano. ora, dicono, possono ordinare cappuccino dopo pranzo o cena senza che io gli faccia la solita ramanzina. messa alle strette accetto l'accordo. possono ordinare tutti i cappuccini del mondo d'ora in poi, ma gli spaghetti col cucchiaio mai e poi mai.
2 Comments:
Ecco, ti lascio un commento
Miro, 20 giorni senza aggiornare il blog: posta subito qualcosa! Anche un insulto al mio indirizzo va bene...
Posta un commento
<< Home