fatica di una vita single (ovvero come l'amica-cacciatrice ammazza le ore estive)
l'amica-cacciatrice ancora in ferie mi trascina in piscina. il tempo è variabile. io propongo di andare a prendere il sole sulla riva del fiume. se viene brutto, dico, possiamo sempre andare a prendere un caffè. lei ascolta infastidita le mie obiezioni sulla temperatura esterna e dell'acqua. dice: ieri sera le previsioni hanno detto bello su tutta Italia. io replico che la sto chiamando dal mio terrazzo e indosso una felpa. forse tutta Italia non comprende Pavia, dico. lei si sorpende e comunque a casa sua pare ci sia bello. io le ricordo che abitiamo nella stessa città, oltretutto entrambe in centro. lei annoiata tronca ogni ulteriore discussione e mi liquida con un: ti aspetto là, io vado adesso.
quando la raggiungo dentro la piscina c'è poca gente. lei è stesa con un minuscolo costume nero, grandi occhiali da sole, la sigaretta in bocca. mi butta lì un ciao distratto e con la mano fa cenno al lettino accanto a sè. tutto questo, la sigaretta, il ciao, il cenno senza mai staccare gli occhi dalla poco nutrita fauna maschile che si aggira a bordo vasca e dai pochi temerari dentro l'acqua. con uno sguardo sondaglio vede e soppesa, si scosta un po' il costume, si aggiusta i capelli. se è il caso ammicca.
alla fine stiamo un paio d'ore: io con la protezione alta e una nuotatina, lei senza mai mettere piede nell'acqua e senza crema. dopo tutta un'estate in piscina ha ormai un inquietante color marrone. biscotto bruciato, direi. trova che la crema protettiva le ostacoli l'abbronzatura e che l'abbronzatura la renda più sexy. sexy uguale a uomini. e con questo chiude l'argomento crema.
verso l'ora di pranzo si rende conto della scarsità di prede e mi annuncia che ce ne andiamo. nel frattempo un gruppo di ragazzi appena arrivati si infila nella muta da sub per nuotare. io le faccio notare che la temperatura dell'acqua non era poi così calda, malgrado le previsioni. lei guarda con disprezzo i mutanti e sospira scuotendo la testa: sono dei fanatici! vanno anche in bicicletta!
la saluto e torno a casa pedalando.
quando la raggiungo dentro la piscina c'è poca gente. lei è stesa con un minuscolo costume nero, grandi occhiali da sole, la sigaretta in bocca. mi butta lì un ciao distratto e con la mano fa cenno al lettino accanto a sè. tutto questo, la sigaretta, il ciao, il cenno senza mai staccare gli occhi dalla poco nutrita fauna maschile che si aggira a bordo vasca e dai pochi temerari dentro l'acqua. con uno sguardo sondaglio vede e soppesa, si scosta un po' il costume, si aggiusta i capelli. se è il caso ammicca.
alla fine stiamo un paio d'ore: io con la protezione alta e una nuotatina, lei senza mai mettere piede nell'acqua e senza crema. dopo tutta un'estate in piscina ha ormai un inquietante color marrone. biscotto bruciato, direi. trova che la crema protettiva le ostacoli l'abbronzatura e che l'abbronzatura la renda più sexy. sexy uguale a uomini. e con questo chiude l'argomento crema.
verso l'ora di pranzo si rende conto della scarsità di prede e mi annuncia che ce ne andiamo. nel frattempo un gruppo di ragazzi appena arrivati si infila nella muta da sub per nuotare. io le faccio notare che la temperatura dell'acqua non era poi così calda, malgrado le previsioni. lei guarda con disprezzo i mutanti e sospira scuotendo la testa: sono dei fanatici! vanno anche in bicicletta!
la saluto e torno a casa pedalando.
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