la vigilia è momento difficile per chi compra regali dell'ultima ora.
anche quest'anno, immancabile come a ogni natale che si possa definire tale, mi telefona nel tardo pomeriggio del 24 il fratello opulento. è palesemente nevrotico e fuori controllo, con una voce di parecchie ottave sopra le righe. grida scomposto da una gioielleria del centro. vuole sapere se la mamma ha già un bracciale di perle. in caso contrario, provvede lui.
la telefonata precede altre quattro chiamate, tutte nel giro dei una quindicina di minuti, tutte in presenza della gioielliera allibita che a un certo punto, chiaramente esasperata, cerca di prendere in mano la situazione e strappa di mano il cellulare di mio fratello per interpellarmi direttamente.
nel giro di cinque telefonate (cinque!) stabiliamo nell'ordine che:
- alla mamma piace il corallo (io)
- si potrebbe regalarle un ciondolo (fratello)
- un altro? (io)
- ma non l'hai già regalato l'
anno scorso? (io)
- io direi orecchini (io)
- monachella napoletana? (gioielliera. monachella napoletana? nessuno dei due capisce)
- va beh, va beh. e al papà? (fratello, tono brusco e incazzato)
il giorno dopo, di fronte al santo focolare domestico con albero intermittente, la mamma apre con curiosità il pacchetto gioiello, estrae i corallo-orecchini e subito ci informa che gli orecchini lei non li porta da anni, le danno fastidio. ma può tenersi il regalo, se al fratello fa piacere. il fatello è furibondo. con me, si intende.
a me però non va poi meglio. regalo ai miei una macchina che fa il pane. mio padre scarta e mia mamma, una volta individuata l'identità dello strano oggetto che le invade il soggiorno, decreta: "ma noi il pane non lo facciamo!"e scosta l'ingonbrante oggetto che per di più è anche colpevole di occupare troppo volume. provo a ribattere che la prodigiosa macchina robotica fa anche le conserve. al che mia madre mi istruisce sulla sua nuova abitudine di usare il miele al posto della marmellata il mattino a colazione. un attimo dopo il mostro tecnologico è già prontamente rimosso, nascosto dentro la mia ex-stanza da letto da dove, so già, mai uscirà.
ecco, io sono contenta che Natale sia una sola volta l'anno e che per quest'anno sia già finito.
voi capirete perchè.